mercoledì 22 agosto 2012

Riflessioni sul Cavaliere Oscuro e il genere dei Cinecomics ( Spoiler Free )




Pareri sparsi , pareri sparsi perché sono le due passate e domani mi alzo presto , pareri sparsi perché una scialba recensione riassuntino mi sembra inutile e poco stimolante , pareri sparsi perché serve anche a me come metodo per ragionare meglio su un film complesso .
Tutto ciò che scriverò sarà rigorosamente "Spoiler free" , e quindi non tema chi non ha ancora visionato la pellicola .


Nel parlare del film e della saga tutta del Batman "Noloniano" è impossibile per me non partire da un ragionamento più generico sull'attuale ruolo dei CineComics all'interno dell'industria Hollywoodiana , in quanto stiamo parlando di un genere che è veramente redditizio ( anzi oramai quasi vitale ) , per tutto il sistema cinematografico statunitense.

Come ogni genere , questo film ha i suoi sostenitori ed i suoi detrattori , non per ultimo il regista David Cronenberg , che ha affermato di reputare l'intero filone come un tipo di storie che nulla può avere di artistico in quanto ha come costante , un materiale di base che parla di tizi in costume scritti per compiacere bambine ed adolescenti .
Questo ragionamento oltre a mostrare una generale ed un po' infantile  invidia  e una generica rabbia repressa del grande registra verso il sistema cinematografico americano , è anche banalmente arrogante e dogmaticamente chiuso e limitativo .

Molti poi sostengo che parlare di film sui "supereroi" relativamente alla trilogia del Cavaliere Oscuro sia sbagliato , oppure accostabile sostanzialmente solamente al primo dei tre film . Io inizialmente condividevo questa visione, ma con il tempo ( e la visione dell'ultimo film ) ho deciso che il rendere realistico e probabile una storia di "supereroi" , sopratutto se senza poteri ed ambientata ai giorni nostri, non ne fa un film NON di supereroi .

L'attuale panorama di film di questo tipo , ha due prototipi che possono essere presi come esempio , un tipo di film supereroistici che sono poco più che film ACTION con l'aggiunta di un costume ( e questo gruppo contiene sopratutto i film della "fase iniziale" di questo fenomeno , da Daredavil , agli X-Men fino al recente Green Lantern ) , e poi ci sono quelli che , grazie ad un sempre maggiore e sdoganato pubblico di "adetti al lavoro " nerd della prima e dell'ultima ora, si possono permettere di essere direttamente dei giacattoloni di citazioni , videogiochi, pupazzi legati ad un circuito parallelo a quello esclusivamente cinematografico ( tutto l'universo cinematografico dei Marvel Studios ) .

Ma dopo anni in cui mi sono cibato indistintamente di qualsiasi tipo di film preso da un fumetto che si presentava nelle sale , sono però arrivato ad un ulteriore grado di analisi , e mi sono reso conto che ci sono rare eccezioni in cui a questo genere si apre la possibilità di una "terza via" .

La terza via di cui parlo , è quella che percorre appunto la trilogia di Nolan .
La via  in cui personaggi oramai radicati e profondamente  presenti nell'immaginazione di persone di tutto il mondo e di tutte le età , conosciuti in formati e sfumature diverse ( fumetti , serie TV , Cartoni Animati ecc. ecc. ) , diventano maschere , miti moderni , in grado di raccontare i pregi più alti ed i difetti più infimi dell'animo umano grazie all'istantaneo legame empatico che si viene a creare per natura nello spettatore .

Nel vedere Il Cavaliere Oscuro - Il Ritorno - , grazie anche alla sempre fredda ed estremamente geometrica regia di Nolan , si passa volentieri sopra ad eventuali buchi di sceneggiatura , o a ( secondo me ) poco utili accostamenti "politici" e sociali della vicenda ( che comunque ci sono ) , in favore di una intima riflessione interiore su quello che è il ruolo di una persona , dei suoi gesti , della sua morale , dei suoi giudizi , e delle sue debolezze .
Il film ha dalla sua parte un ventaglio esplosivo ed infinito di personaggi che , essendo ognuno di essi utili alla completa realizzazione finale della storia , permettere di riflettere su tantissime sfaccettature dello spettro delle emozioni umane .
Nel momento in cui un film come questo , impostato con queste caratteristiche, riesce a provocare una o più  riflessioni  di questo tipo, allora ricrea anche quelle stesse riflessioni che sono alla base dei super eroi nelle pagine dei fumetti.
E probabilmente ci riesce molto più profondamente , di un banale film che magari è prodotto per appassionati del genere , e non invece di stampo più artistico e decisamente più nazionalpopolare .

I cinefumetti che fino ad oggi erano riusciti in questo ingrato ed arduo compito , oltre a quelli sopra citati ovviamente , erano soltanto il secondo capitolo di Spiderman , in parte Watchman e per motivi totalmente opposti , i Batman di Tim Burton .

Se a tutto questo poi accostiamo anche un comparto tecnico che è comunque indiscutibile , e degli attori che definire credibili e bravissimi è veramente dire troppo poco , non si può che rimanere a bocca aperta ed emozionarsi , emozionarsi semplicemente .

Ma dopotutto è di Christopher Nolan che stiamo parlando , e cioè del regista che più di tutti è oramai riuscito ad ottenere un potere gestionale completamente autonomo , legittimato da un riscontro di Critica e di Pubblico costante e fortissimo , che soltanto Stanley Kubrick era riuscito ad eguagliare in passato ( anche se ovviamente con le dovute differenze di tempi e di genere ) .

Rimane l'amarezza nel chiedersi che cosa , un regista come lui , sarebbe in grado di fare con tutti gli altri eroi in costume , ma aspettando il nuovo Man of Steel , credo che per ora una trilogia di questo spessore sia un ottima risposta a tutti questi quesiti .




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